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Parrocchia Natività di Maria Vergine
Cardano al Campo - Cuoricino
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"PACE A VOI!!"
È il saluto del Cristo risorto ai suoi la sera stessa del «giorno
dopo il sabato». Ce lo riferisce il Vangelo di Giovanni (20,19-20):
«La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano
chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per
timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro:
"Pace a voi!". Detto questo mostrò loro le mani ed il fianco. E i
discepoli gioirono al vedere il Signore». Ascoltiamo questo
Vangelo in questa domenica che conclude gli otto giorni dopo
Pasqua. Per la Chiesa sono otto giorni celebrati come un unico
giorno di Pasqua, pur nell'elenco dei giorni di una settimana. È
denominata "Domenica II di Pasqua". Recentemente è stata
chiamata "Domenica della divina misericordia". Nel passato era
conosciuta come "Domenica in Albis", perché era il giomo nel
quale i neobattezzati nella notte di Pasqua, deponevano la
veste bianca della quale erano stati rivestiti. Sentendo questa
parola "pace", molti pensano alla assenza del suo contrario: la
guerra.
È una lettura sociologìca di questa realtà. Nel linguaggio
religioso-spirituale invece, alla parola "pace" si attribuisce un
significato interiore, spirituale. È una dimensione personale
della esistenza, prima di diventare atteggiamento relazionale-
sociale. Il dono racchiuso nel saluto di Gesù risorto diventa
trasformazione interiore. È un dono che sostituisce la paura,
l'incertezza, il turbamento, la preoccupazione, il disagio ... Sono
tutti sentimenti umani comprensibili di fronte a situazioni
esistenziali. È la presenza del Cristo risorto che dona di
sostituirli con la serenità interiore, con una tranquillità che non
è incoscienza, una visione della realtà che nella drammaticità
non schiaccia la persona, un vivere che nella fatica non coltiva il
senso del fallimento. Per il cristiano è il senso vero della
Pasqua, la presenza dell'uomo-Dio Cristo Gesù che ha vinto la
morte fisica e la morte spirituale rappresentata dal peccato. In
una lettura diversa la pace è assenza di conflitti.
Secondo la prospettiva della fede cristiana, la pace è il dono
offerto agli uomini dal Signore Gesù risorto. Essa è il frutto
della vita nuova inaugurata dalla sua resurrezione. La pace,
pertanto, si identifica come "novità" immessa nella storia
umana dalla Pasqua di Cristo. Essa nasce da un profondo
rinnovamento del cuore dell'uomo. Prima di essere relazione
"pacifica" con gli altri, di fratellanza, espressa nel segno della
pace (sospeso come rito per la pandemia, ma realtà
incancellabile nella relazione tra cristiani), questo è un dono
che trasforma interiormente la persona prima di tutto nel suo
rapporto con Dio. Toglie la paura del giudizio e del castigo,
manifesta la bontà di un Dio che in Cristo Gesù ci dona una vita
nuova, oltre il limite umano ed il nostro peccato (egoismo come
rifiuto di Dio e dei fratelli). «l discepoli gioirono al vedere il
Signore». Il dono della pace ha come uno dei suoi frutti più
significativi quello della gioia.
Anche in questa prospettiva non la gioia chiassosa, superficiale,
consumistica, ma quella interiore che illumina la vita quale ne
sia la condizione, gioia che diventa serenità. Per il cristiano che
pure vive situazioni di paura, di fatica, di delusione, di
incertezza, giunga nel profondo del cuore questo dono. È Gesù
risorto che in questa "strana" e assolutamente nuova Pasqua
presenta a tutti il suo "saluto-dono": «Pace a voi». Con Lui sarà
così sicuramente, nonostante tutto, una "Buona Pasqua", la
Pasqua del Cristo Gesù Risorto.
Giuliano Follin
Lunedì, Mercoledì e
Venerdì ore 8.30
Martedì, Giovedì, Sabato
e prefestivi ore 17.30
Domenica ore 9.15-11.15
Orari confessioni: ogni
sabato dalle 15,30 alle
17:00
Orario S. Messe
in chiesa
Parrocchiale